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al testo di Alberto Rizzi
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ACQUA E NIENT’ALTRO
Non troverai traccia qui traccia di fiori
tenta pure una mossa qualsiasi mischiati con l’acqua in ogni modo fa che porti via ciò che ti lasci dietro
Costruisciti un breve conforto ma privo di fede a pensare che non esistono più segreti più vero o falso e sei convinto di sapere di chi sei figlio a chi devi il cuore ma non puoi trattenere ciò che ti è stato detto in silenzio acqua e nient’altro
Quel che scoprirai sentirai che non è saggio tenerlo per te ma questa casa non ti darà alcun riparo aperta com’è al dolore per l’anzidetta mancanza di fiori
Nessuna direzione ormai sicura
scegli dunque un’attesa di silenzi mentre l’acqua scivola nella tua mente spazio dopo spazio ed afferra via ogni tuo desiderio ogni stagione a cui fosti presente ogni storia che ti fu data in sorte da questo destino amaro ed il bambino che desideravi rimanere respira piano mentre genera altri figli
Noi siamo dovunque acqua e nient’altro come il suono delle macchine
o se preferisci come una dimensione d’aria prova a ricacciarci indietro se ci riesci
È dunque come se tu ti fossi perso per strada ed io la guida che ti manca
ma non puoi chiamarmi con alcun nome neppure nel Giudizio di Dio e nemmeno riguadagnare la via che ti riporti a te stesso
Debole quel suono ritorna come acqua prova ancora ma non restare qui come se tu aspettassi una stagione di sole
perché c’è solo ombra qui prova ancora e qualche traccia del passato
Lei sa come intimarti il silenzio privarti dell’ascolto fin del mondo in cui vivi e che vorresti spezzare come paglia
Non un nome per noi
solo una sequenza di mondi tesi ad esplorare se stessi
! Che pena questa notte
S’io fossi acqua avresti un luogo dove andare perché ti scivolerei su me verso un qualche luogo oscuro da spartire da lasciare da incidere come una lama nascosta può tentare di fare col fuoco
Penitenti delle vene d’acqua i marinai capiscono ciò che dico sono soldati cercatori d’oro nascosti nell’ombra di ciò che eri
e qualunque altra cosa sia stata detta dimenticala
Bada che non ti segua che non divenga ciò che eri
quel ritmo incapace di cambiare
dopotutto non ti ho mai sentito urlare malgrado il meraviglioso cuore che hai
Pertanto è questo un luogo di spettri ci hai speso la vita senza capire che la madre equivale il figlio un legame d’acqua e nient’altro non avresti dovuto lasciare quella casa ? vero
D’altronde ? cos’è il suolo se non un concetto relativo
La polvere che cade da te che perdi adorando il silenzio non ti spaventi
tutto viene preso e dato ed è in ordine con ciò che provi l’ospite è il tesoro più grande se lo sai condividere orme impresse nella terra appena bagnata da acqua antica piacere dimenticato cose lasciate in sospeso
La faccia che ci costruiamo rispecchia le altre intravviste sera & promesse le lacrime cadranno acqua e nient’altro pure esse no non avevo intenzione di calpestare questo sentimento
L’oceano si richiude come un sudario sintetico la tua pelle si ritira da te ogni occasione persa
non ci sono fiori qui
(ancora)
lascia il tuo corpo come una vecchia foto ingiallita in un angolo della tua mente ogni indizio s’è fatto fuoco e voce che non conosce verità
io sto bene credimi
sono acqua e nient’altro
(tratta dalla raccolta "Opera al nero", autopubblicata e disponibile presso l'autore) |
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